Il volontariato che schiaffeggia l’incuria: storia di un corso d’acqua liberato dai rifiuti.

Il Circolo di Legambiente Perugia e Valli del Tevere ha smascherato una vera e propria discarica abusiva nella zona Industriale di Ponte San Giovanni presso il Fosso Santa Margherita e al percorso pedonale di Via Benucci.

L’iniziativa, che si è svolta sabato 29 febbraio, ha visto impegnati i volontari del cigno verde perugino insieme agli amici podisti dell’Atletica “Il Colle ASD” e agli amici dell’Associazione “Fuori dalle Scatole”. Si tratta solo della prima di una serie di giornate ecologiche che vedranno coinvolte diverse realtà associative del territorio che, già da tempo, hanno avviato virtuose sinergie accomunate dal comune rispetto per l’ambiente in cui viviamo.

La tipologia di rifiuti che sono stati individuati e raccolti non mente e rende palese la triste circostanza che l’area è una vera e propria discarica di rifiuti ingombranti e non. Dai parabrezza (e il plurale non è un caso) ai pneumatici, dai sacchi pieni di pannolini ai water, dai divani ai televisori con il tubo catodico. Dalle piastrelle alle mattonelle, dai tappeti alle sedie da ufficio, dalla gomma piuma agli specchi, dai computer al mobilio vecchio.

“Le aree verdi e i corsi d’acqua che attraversano le nostre città”, dice Giovanni Carmignani Presidente del Circolo Legambiente Perugia e Valli del Tevere, “sono un bene comune di cui la collettività deve riappropriarsi e che dalla collettività va tutelato, e non il luogo in cui lanciare tutto ciò di cui vogliamo disfarci”.

Questo l’appello alla responsabilità collettiva che viene gridato a gran voce dai volontari del Circolo di Legambiente che, ben consapevoli del grande bottino portato a casa, non hanno intenzione di arrestarsi.

“L’amaro in bocca rimane per il gran quantitativo di rifiuti finiti dentro il fiume che non siamo riusciti a recuperare”, dice il Presidente regionale di Legambiente Umbria Maurizio Zara presente all’iniziativa, “ma questa presa di coscienza sarà il motore che ci spingerà a replicare altre iniziative come questa e a denunciare, con sempre più forza, queste situazioni di incuria inaccettabili”.