Il 14 maggio c’è stato il secondo appuntamento del ciclo Incontri in Galleria, realizzato in collaborazione con il Comune di Perugia – Assessorato all’Ambiente
Al centro del dibattito: Il suolo risorsa invisibile e preziosa.
Moderati da David Grohmann, Assessore all’Ambiente, Aree verdi e Rigenerazione urbana del Comune di Perugia si sono succeduti gli interventi di:
🔵Costantino D’Orazio, Direttore Musei nazionali di Perugia
🔵Maria Siclari, Direttore Generale ISPRA
🔵Maurizio Zara, Presidente Legambiente Umbria
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Questi gli appunti dell’intervento del nostro presidente Maurizio Zara per l’evento:
L’Umbria tra il 2012 e il 2023 ha perso, secondo i dati demografici di Istat, circa 33mila abitanti (da 886mila a 853mila abitanti), quasi il 4% della popolazione in un solo decennio. Come se fosse sparito l’intero comune di Gubbio. Nel frattempo però, come ci raccontano (gli occhi) e i dati ISPRA, non abbiamo mai smesso di consumare suolo, anzi… 1.140 ettari di suolo naturale impermeabilizzato, ovvero cementificato o asfaltato. Al ritmo quindi di 100 ettari all’anno. Nell’ultimo anno (2022-2023) 104 ettari, siamo in media. A livello pro capite poi gli umbri spiccano in negativo, 520 mq/abitante il suolo totale consumato da un umbro contro i 364 di un italiano medio. Peggio di noi solo Basilicata, Molise, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia. Ovviamente negli ultimi anni non lo si è consumato tanto per costruire nuove abitazioni, visto che sono molte di più quelle inutilizzate di abitazioni. Nel 2021 sempre Istat ci dice che oltre il 25% delle abitazioni risulta non permanentemente occupata, dato più alto della media del centro Italia. A scanso di equivoci comunque avevamo 446.415 abitazioni nel 2011 e siamo arrivati nel 2021 ad avere 503.669 abitazioni. Circa un 10% in più. Butta là.
Ma allora per cosa?
Se ve lo state chiedendo, non per fare gli odiosi campi fotovoltaici. Di quei 104 ettari sono meno di 4 quelli “consumati” da impianti fotovoltaici su suoli agricoli. Tra virgolette perché ISPRA giustamente distingue tra consumo di suolo irreversibile e reversibile e il fotovoltaico fa parte di questa seconda categoria. Se poi pensiamo che sempre Istat ci ha comunicato che nel decennio 2010-2020 l’Umbria ha visto ridurre la SAU, superficie agricola utilizzata, di oltre 12.000 ettari, questo rende l’idea sulla consistenza del tema in queste dinamiche e su quanto drammatica sia la crisi del settore agricolo.
Non case (non molte almeno), non rinnovabili… quindi? Come lo abbiamo consumato questo suolo?
Come noto da molti anni vantiamo una superficie pro capite di grande distribuzione, quindi di supermercati e affini, particolarmente elevata. Eravamo ai vertici nazionali già un decennio fa. Sarà mica che abbiamo continuato a costruire supermercati? Ehm… sì. C’è stato un aumento delle superfici di vendita complessivo del 25%, soprattutto supermercati, discount e altri negozi specializzati. Sorry. Di quei 104 una dozzina sono stati consumati in superficie di vendita di supermercati. Poi però ci sono anche i parcheggi dei supermercati…
Ah giusto, parcheggi e strade?
Intanto c’è da rilevare un dato, nel report annuale di ISPRA sul consumo di suolo emerge tra le altre cose anche il fatto che quasi il 40% (il 38 a esser precisi) del suolo consumato in Umbria è dedicato a infrastrutture di trasporto strade, aeroporti ferrovie etc. Siamo ben al di sopra della media nazionale anche in questo caso, ça va sans dire. Ovviamente anche in questo caso il grosso del danno è stato già fatto, ahimè.
Questo dato d’altronde fa anche il paio con quelli del conto nazionale infrastrutture e trasporti che ci raccontano come l’Umbria abbia una dotazione di chilometri di strade di interesse nazionale, regionale, provinciale ben sopra la media pro capite Italiana, e siamo di poco sotto solo per le autostrade.
Case, supermercati, parcheggi, qualche strada e poi c’è il nuovo che avanza: la logistica, come quella che a Marsciano in un colpo solo si mangerà una decina di ettari.
Non possiamo però improvvisare troppo, occorre pianificare e così abbiamo anche il comune che ha pianificato la gentrificazione del centro storico. Si tratta Bevagna, la cui amministrazione aborrisce un impianto agrivoltaico da 27 MW il cui progetto è stato presentato da alcuni agricoltori della zona per ridare fiato ai loro redditi (ricordate i 12mila ettari persi?) e produrre energia rinnovabile che serve alla regione e al Paese. La stessa amministrazione però ha realizzato un piano regolatore che sostanzialmente decide di lasciare il bel centro storico ai b&b e alla gentrificazione turistica e di realizzare una sorta di Bevagna 2 fuori dalle mura storiche, per una maggiore comodità di tutti e con buona pace di quel che comporterà questo pensiero geniale.
Consumo di suolo, mobilità, costi dei servizi pubblici, urbanistica, biodiversità, cambiamenti climatici, consumi energetici sono tutti temi intrinsecamente interdipendenti, è un classico sistema complesso. Solo che noi abbiamo lasciato questa complessità nelle decisioni di persone che non ne hanno cognizione e cura e ora, se saremo bravi, dovremo raccogliere i cocci e ripensare radicalmente il tutto e affrontare la complessità con la conoscenza, con la competenza e con la scienza. Per tutto questo, sempre se come detto saremo bravi, ci sarà indispensabile il contributo di ISPRA come di altri autorevoli istituti. Sperando di arrivare prima del cambiamento climatico a realizzare questo radicale ripensamento.
Maurizio Zara – Legambiente
Fonti:
http://dati-censimentipermanenti.istat.it/
https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/suolo-e-territorio/suolo/il-consumo-di-suolo
https://www.istat.it/statistiche-per-temi/censimenti/agricoltura/7-censimento-generale/
https://osservatoriocommercio.mise.gov.it/archivio/dati
FOCUS: il consumo di suolo consumato
I km di strade comunali nel comune di Perugia sono quasi 1.925 (il doppio del totale dei km gestiti da ANAS in Umbria) il che rende l’idea di quante strade abbiano da manutenere i comuni umbri e così immaginare di quanta parte del budget di risorse pubbliche debbano dedicarvi per farlo.
Perugia nel 2022 ha raggiunto le 76 auto ogni 100 abitanti, esattamente come la media regionale, ed erano 75 fino nell’anno precedente, a Terni arrivano a essere 69 ogni 100 abitanti, anche in questo caso una in più rispetto all’anno prima. Tassi di motorizzazione che ci collocano direttamente ai vertici nazionali, europei e mondiali. Se ad esempio a Perugia ci limitassimo a considerare la sola popolazione residente patentata, che può quindi in teoria guidare un’auto, arriviamo a poter dire che ci sono 1,1 auto per ogni patentato.
Aumentano le auto e aumenta anche lo spazio urbano che dobbiamo dedicare, non solo al transito, ma per il 95% del tempo al parcheggio (sì perché si stima appunto che mediamente un’auto sia per il 95% del tempo parcheggiata e solo per il restante 5% in transito). Si calcola che le auto parcheggiate oggi a Perugia occupino grosso modo il doppio della superficie occupata dalle persone che a Perugia ci vivono. Se considerassimo anche gli spazi necessari per le manovre di parcheggio ogni auto necessita di 25 metri quadrati mediamente e quindi per le auto perugine servirebbero qualcosa come 3 milioni di metri quadrati solo di parcheggi.