Home Energia e clima Legambiente Umbria e presenta il primo Ecosistema Urbano Regionale

Legambiente Umbria e presenta il primo Ecosistema Urbano Regionale

Legambiente Umbria e presenta il primo Ecosistema Urbano Regionale

Come ripartire dopo la pandemia e con la minaccia sempre più pressante dei cambiamenti climatici? Sarà necessario proiettarsi con coraggio verso un futuro più sostenibile e smart, utilizzando i fondi del Recovery Plan per lanciare un vero Green New Deal anche per la nostra regione, lavorando nelle città e con i sindaci, poiché sono loro il fulcro di questo necessario cambiamento, ma per capire da dove partiamo e per orientare gli sforzi su dove dobbiamo andare, Legambiente mette in evidenza un quadro di dati che rappresentano il nostro Ecosistema Urbano Regionale

Da 27 anni Legambiente, in collaborazione con il Sole24Ore e Ambiente Italia, presenta il rapporto annuale “Ecosistema Urbano”, che sulla base di 18 indicatori sintetizza la qualità ambientale di 104 capoluoghi di provincia d’Italia. Il report ha una notevole eco mediatica dal momento che stila una vera e propria classifica delle città capoluogo sulla base dei dati raccolti e valutati. Analogamente, Legambiente Umbria da quest’anno ha deciso di realizzare il primo rapporto Ecosistema Urbano Regionale, utilizzando parte degli indicatori presenti anche nel rapporto nazionale, più altri raccolti e resi disponibili da altri soggetti istituzionali e di ricerca come ARPA e AURI. Nel rapporto si pone in essere una sfida di competitività verso la sostenibilità non più soltanto tra le due città capoluogo, Perugia e Terni, ma anche con gli altri 13 Comuni più grandi della Regione, quelli con una popolazione maggiore di 15 mila abitanti (Orvieto, Narni, Foligno, Città di Castello, Spoleto, Gubbio, Assisi, Bastia Umbra, Corciano, Marsciano, Umbertide, Todi e Castiglione del Lago), e tutti insieme questi comuni arrivano  a coprire il 70% della popolazione umbra.

Il Dossier sull’Ecosistema Urbano Umbro, – afferma il presidente regionale di Legambiente, Maurizio Zara – vuole essere un’occasione per avere una fotografia delle condizioni ambientali e sociali di questi Comuni, e ha una duplice finalità: da un lato è uno strumento di divulgazione e sensibilizzazione rivolto ai cittadini sulla qualità dell’ambiente in cui vivono; dall’altro costituisce una base orientativa di riferimento per “misurare” l’attività degli amministratori dei territori coinvolti, anche con la proposizione di un set di indicatori utili a una pianificazione sostenibile del territorio nell’ottica di utilizzare le risorse del fondo europeo del Next Generation EU per affrontare i nodi dello sviluppo sostenibile dell’intera regione. La dimensione locale, infatti, assume sempre più un’importanza decisiva – anche a livello globale – nella ridefinizione delle politiche economiche e sociali, di governo del territorio e della partecipazione democratica.”

In un’ottica di Sviluppo Sostenibile – conferma Mirko Laurenti, che cura per Legambiente il rapporto nazionale di Ecosistema Urbano – risulta molto importante comprendere le dinamiche ambientali in atto utilizzando un “Approccio Sistemico” che prenda in considerazione le relazioni che legano i diversi ecosistemi che compongono l’ambiente. Da qui l’esigenza di progettare un metodo di conoscenza che abbia obiettivi chiari, misurabili e che sia sorretto da una solida struttura concettuale. Vi è una notevole mole di dati a disposizione che però deve essere ordinata ed elaborata per potere essere resi comunicabili e per far crescere la consapevolezza delle comunità locali delle attività degli amministratori pubblici nel rispondere alle sfide ambientali storiche, attuali e future che si pongono sui territori.”

La classifica di Ecosistema Urbano Umbria 2020:

Ecosistema Urbano Umbria viene pubblicato in collaborazione con Umbria24

 

Le pagelle delle città umbre:

1) NARNI: Narni eccelle soprattutto nella gestione rifiuti, è il comune con il dato più elevato di differenziata e quello che produce meno rifiuti pro capite, ed è anche quello con la quantità più elevate di energie rinnovabili per abitante, grazie ai moltissimi impianti fotovoltaici e a quelli storici idroelettrici, ma anche a impianti a biogas, a biomassa e micro-eolici. E’ anche il comune con il numero più elevato di casette dell’acqua in proporzione agli abitanti, ed è molto attivo nel Patto dei Sindaci. I punti deboli rispetto ad altre città invece sono sulla qualità dell’aria e sulla spesa pro capite per la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile. Nel complesso, anche per i pesi assegnati a ciascun indicatore, è risultato il primo dei comuni umbri.

2) UMBERTIDE: Umbertide presenta ottime performance per basse dispersioni idriche dell’acquedotto, per basso numero di incidenti stradali e di consumo di suolo, non presenta rilevamenti ARPA per qualità dell’aria ed è una percentuale discreta di raccolta differenziata anche se ha invece un elevata quantità di produzione rifiuti pro capite. Nel complesso un’ottima performance, la seconda in assoluto, che potrebbe migliorare agendo sul settore rifiuti e su quello della mobilità e delle energie rinnovabili.

3) TODI: Todi primeggia soprattutto per il dato più basso di consumo di suolo percentuale ed ha una percentuale molto buona di raccolta differenziata accompagnato a un buon dato anche per la quantità di produzione rifiuti mentre la qualità dell’organico è sotto la sufficienza. Le dispersioni idriche sono nella media ma certamente il dato è migliorabile, particolarmente negativo è il dato che riguarda la percentuale di impianti di riscaldamento a gasolio, ancora troppo elevato, e deve migliorare anche sulle energie rinnovabili, comunque complessivamente un giudizio molto buono.

4) ASSISI: Il Comune di Assisi è nelle posizioni più elevate per diversi parametri (raccolta differenziata, basso numero di auto, di incidenti e di consumo di suolo) ed ha recentemente realizzato il proprio Paino d’Azione Energia e Clima nell’ambito del Patto dei Sindaci. Per raggiungere la vetta deve però migliorare decisamente sulle energie rinnovabili, sulla produzione rifiuti e sulle dispersioni idriche che vedono dati sotto la sufficienza.

5) MARSCIANO: A Marsciano sono molto buoni i dati della mobilità per numero di veicoli, e incidenti ed è relativamente basso anche il dato delle dispersioni idriche, buoni sarebbero anche i valori degli indicatori sui rifiuti se non fosse per il dato particolarmente negativo sulla qualità della raccolta dell’organico, il peggiore registrato. Buono anche il dato sulle energie rinnovabili presenti anche se il comune non ha mai aderito a iniziative come quella del Patto dei Sindaci.

6) PERUGIA: Nel comune capoluogo di regione non ci sono picchi di eccellenza (se non per l’ottimo dato della percentuale di differenziata) e si mantiene nella media per  gran parte degli indicatori, mentre negativo è il dato della produzione rifiuti, troppo elevato, e sotto la sufficienza anche per il dato della qualità della raccolta dell’organico, dovrebbe lavorare sulla mobilità visto l’elevato numero di auto malgrado la presenza di un trasporto pubblico locale,  sulla riduzione del consumo di suolo e sulla crescita delle energie rinnovabili. La buona notizia certo è che ha aderito al Patto dei Sindaci ed ha realizzato un PUMS, ma si tratterebbe ora di dare concretezza a questi percorsi per ora solo nominalmente avviati.

7) BASTIA UMBRA: Bastia è il più piccolo dei comuni analizzati per superficie e presenterebbe dati appena sopra la sufficienza su buona parte degli indicatori, se non fosse per il dato estremamente negativo nel consumo di suolo. Da notare come con il 27% di perdite idriche Bastia abbia la migliore performance tra i comuni analizzati.

8) CASTIGLIONE DEL LAGO: il comune di Castiglione del Lago presenta ottimi dati per quanto riguarda il basso consumo di suolo e la spesa pro capite per la tutela ambientale, non ha centraline ARPA per il rilevamento della qualità dell’aria, ma ha dati invece negativi e decisamente da migliorare per quanto  riguarda il decisamente basso valore di differenziata e l’elevato numero di incidenti stradali.

9) CORCIANO: Per il Comune di Corciano molto buoni il dato della dispersione idrica e non ci sono dati ARPA per la qualità dell’aria, mentre decisamente negativi sono i dati della mobilità con numero di auto e incidenti molto elevati e anche quelli della gestione rifiuti, con elevata produzione e basso dato di raccolta differenziata.

10) TERNI: Il Comune di Terni registrerebbe ottime performance per quanto riguarda energie rinnovabili e gestione rifiuti ed ha anche il più basso numero di auto in proporzione agli abitanti,  ma paga pesantemente la peggiore qualità dell’aria, dispersioni idriche molto elevate, ed elevati consumo di suolo e numero di incidenti stradali, oltre a una molto bassa spesa pro capite per la tutela ambientale. Anche Terni ha pianificato interventi sulla mobilità con il PUMS e sta avviando iniziative per il miglioramento della qualità dell’aria. Vedremo nei prossimi mesi e anni le reali capacità di realizzare le misure e raggiungere gli obbiettivi.

11) ORVIETO: I dati del Comune di Orvieto non registrano picchi troppo negativi né positivi d’altra parte, ma certo per la posizione in classifica pesano molto l’elevato numero di incidenti stradali,  l’elevata produzione di rifiuti pro capite e la percentuale più elevata di impianti di riscaldamento a gasolio dei comuni analizzati. Piuttosto basso e insufficiente anche il dato degli impianti di energia rinnovabile.

12) CITTA’ DI CASTELLO: A Città di Castello ci sono ben 79 auto ogni abitanti, primato negativo assoluto e non certo invidiabile. Critica la qualità dell’aria per via delle polveri sottili (nel 2020 i dati sono perfino peggiorati) ed anche la produzione di rifiuti è troppo elevata, così come è veramente bassa la spesa pro capite per la tutela ambientale. Positivo almeno il dato della qualità dell’organico e l’attività continuativa con il Patto dei Sindaci, e visto che ha realizzato un PUMS vedremo cosa metterà in campo sulla mobilità.

13) GUBBIO: A Gubbio si registra il dato peggiore in assoluto sulle dispersioni idriche, il 60% dell’acqua immessa se ne va. Elevato il numero di auto anche se non il dato degli incidenti stradali è tra i migliori. Per quanto riguarda i rifiuti ci sarebbe il buon dato di una produzione pro capite bassa, ma sciupato da una bassa differenziata (nettamente in miglioramento nel 2020). Troppo pochi anche gli impianti rinnovabili.

14) FOLIGNO: A Foligno molti primati in negativo, è il comune con la produzione pro capite di rifiuti più elevata, quello col più alto numero di incidenti stradali in proporzione agli abitanti, ed è anche il Comune con il più basso dato rispetto alle fonti rinnovabili. Piuttosto negativi sono anche i dati della qualità dell’aria (peraltro molto peggiorati nel 2020), della raccolta differenziata e delle dispersioni idriche. Unica nota positiva il numero di auto, meno elevato rispetto alla media generale.

15) SPOLETO: il Comune con la performance peggiore di tutti paga dati molto negativi su gestione rifiuti, con dati pessimi per quantità prodotta e qualità e quantità differenziata, insufficiente anche la qualità dell’aria e pessima la dispersione idrica a cui si aggiunge il dato più elevato di consumi idrici pro capite, molti incidenti stradali, poche fonti rinnovabili e pure molti impianti di riscaldamento a gasolio. Insomma, c’è molto da lavorare.

https://youtu.be/7uHysu575QE

 

https://youtu.be/NnhMgXDfFOc